giovedì 12 luglio 2012

Autostima ed educazione alla salute: uno studio longitudinale caso-controllo


Introduzione

Negli ultimi anni le ricerche scientifiche nell’ambito dei comportamenti a rischio hanno spostato il target dallo studio dei fattori di rischio a quello dei fattori protettivi (Jessor R., Donovan J., Costa F., 1991). Ciò appare logico se si pensa che su numerosi fattori di rischio la capacità di incidere è alquanto limitata ( ad es. uno stato di povertà , uno scarso controllo familiare , la stessa propensione al rischio dell’adolescente ) ed inoltre molte esperienze preventive hanno dato scarsi risultati (si veda a titolo di esempio la meta-analisi di Rooney e Murray del 1996 sui programmi contro il tabagismo e lo studio di Aveyard e coll. del 1999). La ricerca ( Resnick,  Blum, Harris, 1992 – Nunez, Blancharel,1992 – Jessor, 1993) ha identificato numerosi fattori di protezione: famiglia coesa, risorse nel vicinato, alta intolleranza alla devianza, successo scolastico, coetanei con comportamento convenzionale, strategie attive di coping, senso di autoefficacia (Bandura, 1995), religiosità, buona autostima. La presenza di fattori protettivi pare esercitare un effetto “tampone” sui comportamenti problematici pur in presenza di numerosi fattori di rischio. La capacità di far fronte alle difficoltà (resilienza) (Rutter, 1990) si costruisce nelle esperienze che favoriscono un sentimento di valorizzazione del sé e di nuove realtà realizzanti (concetto espresso da Maslow nel lontano 1959) e ciò può avvenire quando l’individuo sperimenta spazi simbolici affettivi , cognitivi ed esistenziali nei quali poter elaborare una risposta personale e creativa al mistero della vita (Brera G.R., 1994).



Scopo dello studio

Obiettivo dello studio è stato quello di valutare l’impatto di un percorso di educazione alla salute sull’autostima in un campione di alunni della scuola media inferiore nell’arco del triennio confrontandolo con un gruppo di controllo.
La metodologia educativa adottata era centrata sulla promozione e sviluppo delle risorse individuali e di gruppo mediante procedure di tipo esperienziale. Gli argomenti oggetto del percorso educativo concernevano l’ambito alimentare , l’affettività e lo sviluppo adolescenziale. La valutazione dell’autostima è stata effettuata mediante il TMA di Bracken (Bracken,1992). Il test è stato somministrato dalle insegnanti.
Il test suddivide l’autostima globale in 6 aree specifiche : interpersonale (relazioni con i pari e con gli adulti), scolastica (successi/insuccessi ed esperienze scolastiche), emozionale (capacità di valutazione e controllo delle emozioni), familiare (interazioni familiari, sentirsi amato, valorizzato), corporea (aspetto fisico, capacità di performance), competenza (capacità di agire rispetto agli eventi della vita). Il test consta di 150 item con sistema di calcolo dei punteggi e di interpretazione di tipo normativo e intraindividuale. Per l’analisi statistica si sono utilizzati i punteggi standardizzati relativi all’interpretazione di tipo normativo. Si rimanda al testo dell’autore per gli approfondimenti specifici.

Metodologia

A) Selezione gruppo campione e gruppo controllo e valutazione loro omogeneità (test chi-quadro)
B) Valutazione “pre-intervento” dell’autostima nei due gruppi
C) Valutazione dell’autostima al primo  e secondo anno.
D) Confronto statistico tra i due gruppi al termine dello studio  mediante t-test per dati appaiati e non.
Sono stati presi in considerazione tre livelli di significatività statistica:
*** p < 0.001
** p < 0.01
* p < 0.05
L’analisi statistica è stata effettuata solo a conclusione dei tre anni per evitare “condizionamenti” nello svolgimento del percorso educativo.

A) Selezione gruppi

I due gruppi sono stati scelti in due scuole medie inferiori di due Comuni limitrofi in provincia di Bergamo. I soggetti sottoposti al test sono stati complessivamente 46 per il gruppo campione (32 maschi e 14 femmine) e 46 per il gruppo controllo (28 maschi e 18 femmine).
Al fine di valutare l’omogeneità dei due gruppi sono state prese in considerazione le seguenti variabili: età, sesso, stato civile dei genitori, livello di istruzione dei genitori, presenza di fratelli/sorelle, autovalutazione del profitto scolastico. Il confronto statistico non ha evidenziato differenze significative per cui si è concluso per una omogeneità dei due gruppi.

B) Valutazione “pre-intervento”
Come si può rilevare dalla grafica (Tab.1) non vi sono differenze statisticamente significative nei punteggi standard tra i due gruppi in tutte le sei aree, quindi si può ritenere che le condizioni di “partenza” fossero simili.

TAB.1 - Totale

              Interpersonale  Competenza Emozionale Scolastica Familiare Corporea Totale


Camp.            96,3              94              94,7          90,2      100,1      94,4     94,6


Controllo       93,61             92,3           92,65        87,17      99,57     95,8     92,7


La suddivisione per sesso conferma la non significatività statistica delle differenze di “partenza”
(TAB. 2  ad eccezione della scala corporea nelle femmine (TAB.3) dove la differenza è statisticamente significativa (p < 0.01).

TAB. 2 - Maschi
                   Interpersonale Competenza Emozionale Scolastica   Familiare   Corporea   Totale


Camp.               97,6               94,8            95             90          100,8        97,6         96


Controllo           93,79             90,4           92,5          85,6          102          96,5       92,57

TAB. 3 - Femmine

                           Interpersonale  Competenza Emozionale   Scolastica    Familiare  Corporea  Totale


Camp.                         91,71           91,57           92,86          88,43        98,42       86,1        90,1


Controllo                     93,33           95,22           92,89          89,56        95,77       94,7**     92,9


C) Valutazioni successive
Nei due anni successivi non si osservano differenze statisticamente significative nei due gruppi anche se il trend nel gruppo campione è positivo in tutte le scale ad eccezione della scala familiare. (TAB.4). Il trend nel gruppo controllo è essenzialmente stabile se pur con un leggero decremento sul punteggio globale e sulle scale corporea e familiare (TAB.5)

TAB. 4 - Trend gruppo campione

                Interpersonale Competenza Emozionale Scolastica    Familiare  Corporea     Totale


Pre-int.            96,3              94           94,7            90,2         100,1       94,4         94,6


1° anno            97,6              94           95,1            90,2          98,4        94,9         95


2° anno            99,4              96,3        95,8            90,5          96,7         96,5        95,9

TAB. 5 – Trend gruppo controllo

                                 Interpersonale Competenza Emozionale Scolastica   Familiare   Corporea    Totale


Pre-int.                           93,61             92,3           92,65          87,17       99,57        95,8         92,7


1° anno                          92,4               92,4           92,5            87,3         97,3         94,5         92,7


2° anno                          91,5               92,2           92,6            87,6         96,7         93,1         92,3


D) 1 Valutazione statistica conclusiva tra i due gruppi

Il confronto statistico con t-test (TAB. 6) tra i due gruppi mostra delle differenze significative a favore del gruppo campione nelle scale corporea (p < 0.001), familiare (p < 0.001) emozionale (p < 0.01) ed in misura minore scolastica (p < 0.05). Sulla scala globale troviamo una elevata significatività (p < 0.001). I valori dei punteggi standard sono comunque più elevati nel gruppo campione anche nelle scale interpersonale e di competenza.

TAB.6 – Campione vs Controllo

               Interpersonale  Competenza  Emozionale  Scolastica     Familiare      Corporea       Totale


Camp.               99,8               96,3            96,8***       89*          100,6***       98,1***       96,4***


Controllo           96,5               92,5            89,2            83,6         91,04            90,7            88,9

Nel confronto tra i sessi le differenze più sensibili si osservano nel gruppo dei maschi (TAB.7) sempre a favore del campione sulla scala globale (p < 0.001) , corporea (p < 0.001) , familiare (p < 0.001) , scolastica (p < 0.001) e in misura minore emozionale (p < 0.05).

TAB.7  – Maschi – Campione vs Controllo

                Interpersonale    Competenza  Emozionale      Scolastica   Familiare   Corporea      Totale


Camp.               100                   94,5             94,9*            88,2***    100***    101,4***    95,93***


Controllo           95,6                  91,4             88                 79,7        89,43        91,86        87,29


Nel gruppo femminile (TAB. 8) si osservano differenze significative solo nelle scale familiare (p < 0.01) ed emozionale (p < 0.05). Nelle altre scale i punteggi maggiori si osservano nel gruppo campione ad eccezione della scala scolastica che presenta un valore maggiore , se pur di poco , nel gruppo di controllo.

TAB. 8 – Femmine – Campione vs Controllo

               Interpersonale   Competenza   Emozionale   Scolastica     Familiare   Corporea     Totale


Camp.               98,86               98,43          99,29*          88,85        102,4**      90,57        96,43

Controllo           97,89               94,33          91,11            89,55         93,56        88,78        91,44



2 Valutazione statistica all’interno di ciascun gruppo

Quest’ultima analisi mediante t-test per dati appaiati è servita allo scopo di valutare la variazione dei punteggi di ciascun gruppo dalla situazione pre-intervento alla situazione finale.

Per il gruppo campione (TAB. 9) si è verificato un incremento nei punteggi dell’autostima ad eccezione della scala scolastica. L’incremento dei punteggi non è statisticamente significativo. Va rilevato il recupero sulla scala familiare in tendenza negativa negli anni precedenti.

TAB.9 – Gruppo Campione – Pre-intervento vs finale

             Interpersonale Competenza Emozionale    Scolastica    Familiare   Corporea   Totale


Pre-int.          96,3              94                94,7            90,2          100,1       94,4        94,6


Finale            99,8              96,3             96,8             89           100,6        98,1        96,4


I dati suddivisi per sesso mostrano tali incrementi come più consistenti nel sesso femminile (TAB.10) rispetto ai maschi (TAB. 11) , che in alcune scale mostrano lievi decrementi anche se non statisticamente significativi.

TAB.10 - Gruppo Campione – Femmine - Pre-intervento vs finale

                   Interpersonale Competenza Emozionale  Scolastica    Familiare   Corporea      Totale


Pre-int.                  91,71            91,57          92,86         88,43         98,42       86,1            90,1

Finale                    98,86            98,43          99,29         88,85        102,4        90,57         96,43



TAB.11 - Gruppo Campione – Maschi - Pre-intervento vs finale

                Interpersonale  Competenza  Emozionale  Scolastica Familiare Corporea    Totale


Pre-int.          97,6            94,8                95                90          100,8        97,6           96


Finale            100             94,5                94,9             88,2        100          101,4        95,93


Risultati diversi si hanno nel gruppo di controllo (TAB. 12) dove si riscontrano riduzioni nei punteggi standard in modo statisticamente significativo nella scala totale (p < 0.05) , corporea (p < 0.05) e familiare (p< 0.001). Riduzioni non significative sulla scala emozionale e scolastica. In aumento la sola scala interpersonale. Costante quella di competenza.


TAB.12 – Gruppo Controllo – Pre-intervento vs finale

                    Interpersonale  Competenza  Emozionale  Scolastica      Familiare      Corporea    Totale


Pre.int.              93,61            92,3              92,65       87,17           99,57            95,8        92,7


Fianle                96,5              92,5              89,2        83,6            91,04***        90,7*      88,9*

La suddivisione per sesso mostra variazioni non statisticamente significative per il sesso femminile (TAB.13). Vi è in ogni caso una costante riduzione ad eccezione della scala interpersonale (in aumento) e scolastica (costante).

TAB.13 – Gruppo Controllo – Femmine - Pre-intervento vs finale

              Interpersonale    Competenza    Emozionale   Scolastica   Familiare     Corporea     Totale


Pre-int.            93,33                95,22            92,89          89,56           95,77        94,7            92,9


Finale              97,89                94,33             91,11         89,55           93,56        88,78         91,44

Nei maschi (TAB.14) si ritrova una riduzione dei punteggi non significativa.
Riduzione altamente significativa (p < 0.001) sulla scala familiare. Decrementi non significativi sulle altre scale ad eccezione delle interpersonale e competenza (in leggero aumento).

TAB.14 – Gruppo Controllo – Maschi - Pre-intervento vs finale

                Interpersonale  Competenza  Emozionale  Scolastica   Familiare   Corporea   Totale


Pre-int.               93,79              90,4             92,5           85,6         102            96,5      92,57


Finale                 95,6               91,4              88             79,7        89,43***    91,86      87,29

Considerazioni conclusive

La differenza statisticamente significativa nei punteggi standard tra i due gruppi indica che qualcosa è accaduto nei tre anni di studio. Quale sia stata l’influenza del percorso di educazione alla salute su questo cambiamento è una domanda che viene spontaneo porsi. Se i due gruppi fossero stati seguiti in un contesto ambientale “monitorato” (famiglia, scuola, gruppo dei pari, variabili personali ecc.) la risposta sarebbe ovvia. In condizioni normali intese come ambiente non “controllato” sfuggono però a qualsiasi indagine di gruppo quei fattori che certamente giocano un ruolo fondamentale nell’influire sull’autostima degli individui. Si pensi ad esempio al quadro relazionale familiare, alle diverse figure di insegnanti nei due gruppi, alle amicizie diverse, ai diversi valori attribuiti dal singolo,ecc.. Prima di iniziare questo studio si è cercato di limitare al massimo l’influenza di alcuni fattori facendo ricorso ad un prerequisito fondamentale : l’omogeneità dei due campioni. Omogeneità però che va considerata iniziale: nulla poteva garantire sulla “tenuta” negli anni successivi ( ad esempio separazioni familiari, lutti e così via ). La dimensione piccola dei due gruppi ha fatto sì che l’influenza di fattori esterni fosse meno “diluita” e quindi i risultati se pur importanti e significativi , non sono certo conclusivi. In ogni caso non si può nemmeno escludere che sia stato proprio il percorso educativo (unica differenza tra i due gruppi “monitorata”) ad incidere. Se consideriamo questa ipotesi come vera, nel valutare i dati all’interno dei due gruppi si può notare che rispetto ad aumenti non statisticamente significativi nel gruppo campione si sono verificate riduzioni significative su due scale nel gruppo di controllo il quale sulla scala totale mostra un decremento significativo. Ciò starebbe a significare che l’esperienza educativa ha sortito un effetto “tampone” su una caduta “fisiologica” dell’autostima che stando ai dati di letteratura si verifica generalmente proprio a questa età. L’educazione alla salute consentirebbe dunque di mantenere livelli adeguati di autostima che permetterebbero di affrontare gli eventi della vita con strategie di coping più efficaci.
Una risposta più esauriente potrebbe derivare da uno studio più ampio campionando anche altri parametri ma ciò richiede indubbiamente un maggiore dispendio di tempo e risorse. La strada è però aperta e se lunghi anni di studio sui fattori di rischio non hanno portato nell’ambito dei comportamenti insalubri a grossi risultati si può e si deve cambiare impostazione. Studiare i fattori protettivi significa però scendere a livello di valori , di persone, di significati e ciò necessità di un cambio culturale nella ricerca scientifica che storicamente per esigenze di oggettivizzazione ha desoggettivizzato gli esseri umani che al contrario sono gli attori principali nel determinare la propria salute.

BIBLIOGRAFIA

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Cambridge University Press , New York , 1991.

Rooney B.L. , Murray D.M. : A meta analysis of smoking prevention programs after adjustment for errors in the unit of analysis.
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Aveyard P. , Cheng K. , Almond J. , Sherrot E. , Lancashire R. , Lawrence T., Griffin C. , Evans O. :
Cluster randomised controlled trial of expert system based on the transtheoretical model for smoking prevention and cessation in schools.
BMJ , 319 : 948-953 , 1999

Resnick M. , Blum R. , Harris L. : Risk and protective factors in adolescent health compromising behaviours
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Nunez R. , Plancherel B. , Bolognini M. , Bettscart W. : Mental health , stress and protective factors in early adolescence : longitudinal study over three years.
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Jessor R. : Problem-behavior theory and the life course in adolescence : epistemology in action.
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Bandura A. : Self-efficacy in changing societies
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Rutter M. : Psychosocial resilience and protective mechanism , in J. Rolf et al. , Risk and protective factors in the development of psychopathology
Cambridge University Press , Cambridge , 1990.

Maslow A.H. : Cognition of being in the peak experiences
J. of Genetic Psychology , 1959 ; 94:43-66

Brera G. R. : Il Kairos dell’esistenza : mistero , possibilità , realtà nell’adolescenza e nella natura umana.
Università Ambrosiana , Milano , 1995.

Bracken B. : TMA , Test di valutazione dell’autostima
Edizioni Erickson , 1993



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